Presenti all''incontro: NIcola, Claudia C., Paolo Zanon, Raffaella Cignarale, Toniteo, Polbot, Luca Breda, Pigi, Andrea M., Francesco S., Luca Beo, Michela Sinigaglia, Domenico Tosello, Sandra, Mara, Leo, Ketty…

CHE CI SIAMO DETTI MERCOLEDI’ 7 NOVEMBRE?

I temi affrontati durante la serata possano essere riassunti in 4 punti:
1. apertura dell’incontro con la lettura di un’intervista a Giulio Sapelli [tratta da Rai Report], proposta e commentata da Matteo;
2. presentazione del progetto “Pagine Arcobaleno” promosso all’interno della rete dei GAS del Piemonte, a cura di Raffaella Cignarale;
3. breve dibattito sull’iniziativa esposta nel punto precedente;
4. incontro con un piccolo Produttore Locale di miele e degustazione del prodotto [Paolo Zanon di Rubano].

I. Nel colloquio con Milena Gabanelli Sapelli sottolinea come la nostra società abbia modificato nel tempo la considerazione del denaro; esso non è più uno strumento di scambio ma ha assunto un valore intrinseco per cui l’accumulo ed il consumo ostentato conferiscono un determinato status a chi lo possiede. Questo atteggiamento dimostra che ci stiamo movendo verso l’individualizzazione della società , io singolo mi pongo nei confronti degli altri come un soggetto che vanta solo dei diritti ma che non ha alcun dovere verso gli altri. In tal modo non esiste più freno o limite perché non devo rendere conto a nessuno della mia spesa, così come non devo tenere in considerazione altri possibili utilizzi del denaro, se non quello di soddisfare i miei bisogni; poiché è generalmente più facile sentire ciò che ci è vicino, si finisce con lo spendere per quietare banali bisogni personali. Nonostante la teoria economica spinga alla spesa, poiché questa favorisce lo sviluppo economico, ciò non implica necessariamente il consumo dell’intero risparmio accumulato; lo sviluppo deriva anche dall’investimento e questo implica una certa propensione o perlomeno una minima capacità di risparmio. Infine, sottolinea l’economista, dobbiamo renderci conto che non possiamo comportarci come attori di un sistema sociale dove godiamo esclusivamente di diritti, sull’altro piatto della bilancia esistono, infatti, anche dei doveri da rispettare perché la nostra possa essere considerata una società civile.
II. Raffaella ha portato l’esperienza del suo gruppo d’acquisto che, causa l’ubicazione all’interno di una città come quella di Torino, è un po’ limitato nella possibilità di rivolgersi a piccoli produttori locali per l’acquisto dei prodotti “responsabili”; il gruppo, infatti, è nato intorno ad una Bottega alla quale fa riferimento per l’acquisto di prodotti confezionati, mentre per quelli “freschi” ciascun componente si attiva personalmente. La nostra testimone ha sottolineato il fatto che un simile gruppo d’acquisto è “passivo” perché non è lui a scegliere il produttore, ma si “accontenta” di quanto gli viene offerto; questo però non sminuisce la sua importanza perché, comunque, si propone non solo come gruppo d’acquisto, ma gruppo d’acquisto solidale, il suo impegno, cioè, non va nella direzione di unire gli acquisti per spendere meno ma in quella di consapevolizzare e responsabilizzare il consumo e quindi, a monte, l’acquisto. Il Gas di Torino, però, è un’associazione attiva anche su altri fronti oltre a quello del consumo critico; attualmente, infatti, è impegnata nelle seguenti attività :
*la creazione di un sito Internet che raccoglie un elenco di piccoli produttori, potenziali fornitori per i gruppi d’acquisto [1];
* la collaborazione con la rivista Altreconomia;
* la pubblicazione di miniguide di produttori biologici.

L’obiettivo principale della sua attività è quello di diffondere il movimento del consumo critico in modo da raggiungere una massa critica di consumo “solidale”, tale da sensibilizzare i produttori su queste problematiche, oltre al tentativo di organizzare un mercato per quanti sono già sensibili a questo tema.

III. La testimonianza riportata nel punto precedente ha suscitato un veloce scambio di opinioni sull’importanza di una strategia di fondo che guidi le azioni intraprese, così un piccolo gruppo d’acquisto, una volta posto all’interno di una rete, può portare allo sviluppo di un consumo collettivo, inoltre la diffusione può aiutare a sensibilizzare le persone per riportare il consumo ad un momento sociale. Lo sviluppo, accennato, infine può aumentare il potere conoscitivo del gruppo, vi sarebbe, infatti, un maggior interesse da parte dei produttori a diventare fornitori di una domanda di una certa entità , mentre, dall’altra parte, aumenterebbe il suo potere contrattuale verso l’offerta.

IV. L’esperienza di Paolo Zanon è la testimonianza che anche nel nostro territorio esistono piccoli produttori che concepiscono ancora il valore del prodotto “naturale”, frutto di un lavoro svolto con passione e rispetto della natura, ma non solo, soprattutto sensibile al desiderio dei nuovi consumatori di tornare ad un contatto più diretto con il fornitore, alla conoscenza del prodotto e del suo ciclo produttivo. Quest’ultimo aspetto non va sottovalutato soprattutto alla luce del fatto che le nuove generazione spesso hanno gravi lacune su tutto ciò che per i nostri nonni era “naturale” conoscere. Paolo ci ha presentato il suo hobby di apicoltore, del quale abbiamo pure apprezzato i frutti, passione che egli coltiva applicando i criteri dell’agricoltura biologica, non impiega, ad esempio, prodotti chimici nella produzione o nella pulizia dell’alveare. La sua testimonianza è andata oltre la sua attività giacché egli si è adoperato verso quella che potremmo definire un’agricoltura biologica “indotta”, poiché il consumatore stesso, in questo caso lui, propone al produttore di attivare una coltivazione di tipo biologico sostenendone i maggiori costi.

NOTE:

[1] Il progetto “Pagine Arcobaleno”, nato in Piemonte, ha come obiettivo quello di raccogliere in un elenco i produttori biologici, ecologici, le cooperative e le botteghe sociali, insomma tutti i possibili riferimenti per un gruppo d’acquisto che intende responsabilizzare il proprio consumo. La novità sta nel fatto che è il consumatore a segnalare l’esistenza di tali soggetti che, per entrare a far parte del progetto, devono rispondere ad alcuni requisiti come:
* essere un piccolo produttore,
* essere un produttore locale,
* rispettare l’uomo e l’ambiente nella produzione,
* etc.

Prossimo incontro: 5 dicembre 2001, solito posto

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