Graces è il frutto dell'incontro di persone diverse per età, cultura, esperienze, opinioni politiche e religiose, tutte accomunate da una profonda aspirazione a vivere in un mondo più giusto e più sano.
L'esperienza di gruppo è nata dal desiderio di rendere stabili quegli sporadici confronti tra amici che di tanto in tanto si aprivano sui vuoti lasciati dai media nel campo delle grandi questioni "globali". A cavallo tra il 1999 e il 2000, in coincidenza con i preparativi mediatici del Giubileo, si era aperto un inatteso dibattito sulla questione del debito estero dei paesi in via di sviluppo. Ci siamo accorti che si trattava soltanto di uno degli innumerevoli ingranaggi di un "grande meccanismo" che avevamo l'errata presunzione di conoscere. La verità passava per la conoscenza seria e approfondita di tante questioni che dovevamo approfondire, e da questa conoscenza dipendeva la nostra stessa libertà.
Il gruppo ha così iniziato a lavorare sull'auto-formazione/informazione e ci siamo trovati a scoprire una realtà scomoda, brutale, tenuta ben nascosta come la polvere sotto il tappeto... milioni di nuovi schiavi nel mondo, persone sacrificate sull'altare di un modello economico spietato, nel quale vengono negati i diritti dei più deboli, non c'è rispetto per i più piccoli, non si considerano i limiti e la fragilità dell'ambiente naturale. E il frutto perverso di questo sistema arriva sugli scaffali dei nostri supermercati... dietro un gesto quotidiano e apparentemente innocuo e naturale come la spesa, si nascondono problemi di portata planetaria ed il rischio di diventare complici di imprese che inquinano, che maltrattano i lavoratori, che sfruttano il Sud del mondo.
Uno dei metodi più efficaci di "protesta" pacifica e civile consiste nell'adottare un *nuovo stile di vita, *consumando in maniera critica, vivendo la sobrietà contro gli sprechi, riutilizzando le cose usate. Il nostro tentativo di dare una risposta alle grida che si levano in cerca di giustizia è passato *per *la scelta di diventare un GAS (gruppo di acquisto solidale). Si tratta di un modo di organizzare gli acquisti utilizzando il concetto di solidarietà come criterio guida nelle scelte quotidiane di consumo. La solidarietà parte dai membri del gruppo stesso e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, fino all'impegno di rispettare l'ambiente e tutti coloro che, a causa dello spreco e della ingiusta ripartizione delle ricchezze, subiscono le conseguenze inique del modello di sviluppo "occidentale".
Attualmente, fanno parte di Graces (che è anche un'associazione) una decina di famiglie e una decina di giovani; sono molti di più i "simpatizzanti", quelli che ci conoscono, che almeno una volta hanno partecipato ai nostri incontri periodici (ogni 2-3 settimane) o che ricevono la nostra newsletter informativa (cfr. www.criticamente.it).
Sin dagli inizi, abbiamo deciso di sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia dell'informazione (internet, in particolare); ci siamo dotati di un sito internet nel quale abbiamo voluto raccogliere le nostre idee, i nostri obiettivi, il nostro lavoro per metterlo in rete, per stimolare anche altri a fare altrettanto. Tramite internet, abbiamo fatto la conoscenza di tanti amici (persone singole interessate a conoscere come funziona un GAS, ma anche altri gruppi con i quali ci siamo incontrati e confrontati).
Nel 2004 abbiamo registrato al tribunale di Padova un giornale online (www.criticamente.it, appunto) e il sito riceve circa 20mila visite al giorno, sono oltre 7mila le persone iscritte alla nostra Newsletter (uno strumento di coordinamento per i membri del gruppo ma anche un mezzo prezioso per diffondere idee, opinioni, commenti, notizie, informazioni, storie degne di essere conosciute e divulgate quando invece sui mass media vengono trascurate se non completamente ignorate), di cui esiste anche un ottimo archivio consultabile online.
Venendo infine agli aspetti più pratici:
i prodotti che acquistiamo come GAS sono variabili (anche in ragione delle stagioni, specie ovviamente per frutta e verdura): frutta e ortaggi in base alle disponibilità dei produttori (il più possibile locali, cioè vicini a dove viviamo), con i quali cerchiamo di instaurare dei rapporti diretti di conoscenza e di relazione); prodotti del commercio equo (caffè, zucchero, cacao) vengono acquistati presso uno dei principali importatori (CTM Altromercato) tramite una storica bottega del mondo di Padova (Angoli di mondo, una delle prime ad aver aperto in Italia); riso presso una piccola azienda agricola del mantovano; formaggi presso un'azienda biologica a conduzione familiare nei vicini Colli Berici; abbiamo anche fatto alcune esperienze di acquisto di "pezzi" di animale (bovini e suini) presso piccoli allevatori locali; miele presso un apicoltore della nostra zona (e siccome a noi piace il "conflitto di interessi", fa anche parte del gruppo); da un paio d'anni "importiamo" dalla Sicilia delle ottime arance biologiche (dalla piana di Catania e da Agrigento); per la frutta estiva (pesche, albicocche, etc.) abbiamo un fornitore biologico sui Colli euganei...
Molti di noi hanno eliminato l'acquisto di acqua in bottiglia dopo aver installato a casa propria dei particolari dispositivi (filtro a struttura composta) per consumare soltanto l'acqua del rubinetto (che adesso è molto più buona e sicura dell'acqua in bottiglia); anche per questo abbiamo ovviamente un fornitore di fiducia (cfr. www.aqsystem.it <http://www.aqsystem.it/>);
Nel gruppo sono arrivati molti bambini (e molti altri stanno arrivando) per cui stiamo valutando la possibilità di utilizzare dei pannolini lavabili al posto degli usa e getta (cfr. www.popolini.it) oppure dei pannolini usa e getta fatti interamente di materiale ecologico e biodegradabile (si tratta del famoso "mater-bi") prodotti da un'azienda friulana.
Gli acquisti vengono raccolti normalmente via email (o durante gli incontri); ognuno è referente per un particolare fornitore con il quale intrattiene i rapporti (propone l'ordine, passa a prelevare la merce, paga utilizzando il fondo cassa del gruppo). La merce viene stoccata in un magazzino (è il garage di una coppia di amici) e chi passa a prelevare la merce (in data-orario stabiliti) paga il corrispettivo. Il prezzo corrisponde a quello che viene pagato al fornitore (non ci sono ricarichi). Tutte le persone coinvolte sono dei volontari; se ci sono spese extra, queste vengono rimborsate alla pari.
Più difficile è stato individuare fornitori di prodotti per l'igiene e la pulizia che soddisfacessero le nostre aspettative. Dopo lunghe ricerche, ci siamo appoggiati ad alcune piccole aziende (soprattutto la Hawaii Group snc).
Insomma, far parte di un GAS porta tanti vantaggi: i prodotti sono mediamente di qualità superiore a quelli del supermercato, pur spendendo un po' meno del supermercato (sembra incredibile); nei costi non viene considerato il tempo che ciascuno dedica al GAS, tempo che pure ha un valore. Ma questo è tempo dedicato agli incontri con i membri del gruppo o con altri amici, alla conoscenza e condivisione di tante esperienze, storie, informazioni utili... e tutto questo impreziosisce ancora di più il nostro stare insieme... |